Fidā’ Hammāmī ricorda ancora i giorni della rivoluzione: «All’inizio, per noi attivisti era una frustrazione! Le proteste erano al sud, non nella capitale, sentivamo della violenza ma non potevamo fare niente. A Tunisi si erano preparati a fronteggiare eventuali proteste, ma l’informazione era limitata, i mezzi audiovisivi avevano imposto il black-out, e quindi utilizzavamo solo…
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